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Insufficienza respiratoria

 

Cos'è l'insufficienza respiratoria?

L’insufficienza respiratoria è una condizione patologica determinata da alterazioni dello scambio dei gas tra aria ambiente e circolazione sanguigna che si verificano a livello intrapolmonare o durante i processi di spostamento dei gas dentro e fuori i polmoni.
Nel meccanismo di ventilazione, ovvero in corso degli scambi gassosi intrapolmonari, l'ossigeno è trasferito al sangue (processo di ossigenazione) mentre l’anidride carbonica (CO2) prodotta dall’organismo viene rimossa dal sangue stesso ed eliminata. In particolare, si parla di:

insufficienza respiratoria

quando la pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso risulta inferiore a 60 mmHg, associata o meno ad un accumulo patologico di anidride carbonica, con pressione parziale nel sangue arterioso maggiore di 45 mmHg.

1) Le turbe degli scambi gassosi intrapolmonari solitamente determinano riduzione della quantità di ossigeno presente nel sangue (ipossiemia): alcune condizioni patologiche rendono più difficoltoso il passaggio dell’ossigeno dall’aria atmosferica al sangue corporeo, determinando quindi ipossiemia.
Tale alterazione solitamente non si accompagna a concomitante accumulo di anidride carbonica, in quanto la capacità di diffusione della CO2 è molto maggiore di quella dell'O2, ovvero l’anidride carbonica tende più facilmente ad essere rimossa dal sangue di quanto l’ossigeno tenda ad esserne assorbito. Un altro meccanismo per cui si verifica meno facilmente accumulo tossico di CO2 nel sangue risiede nel fatto che le aree polmonari che ricevono meno gas (ipoventilazione regionale, ovvero inadeguata ventilazione alveolare) con scarsa rimozione della CO2 possono essere compensate da un aumento della ventilazione delle unità polmonari normali.
Si tratta solitamente di insufficienza respiratoria di tipo 1 (non-ventilatoria o parziale) associata ipocapnia o normocapnia. In genere è dovuta ad una patologia del parenchima (tessuto) polmonare.

2) Quando invece è il meccanismo del passaggio dei gas dentro e fuori dei polmoni ad essere compromesso, risultando insufficiente (nella cosiddetta ipoventilazione globale o generalizzata), si determina specialmente accumulo dell’anidride carbonica (ipercapnia), associato a concomitante ipossiemia. Nell’ipoventilazione il volume di aria inspirata che arriva agli alveoli nell’unità di tempo (ventilazione alveolare) risulta diminuito. Si tratta solitamente di insufficienza respiratoria di tipo 2, in genere dovuta ad alterazioni appunto della capacità ventilatoria polmonare (capacità dell’organismo di procedere al passaggio dei gas dentro e fuori dei polmoni).

Molti processi patologici possono compromettere contemporaneamente entrambe queste funzioni, ma più comunemente si verificano compromissioni selettive o sproporzionate dell'una o dell'altra.

 

Come si manifesta l'insufficienza respiratoria?

L’insufficienza respiratoria può presentarsi con molteplici segni e sintomi, determinati alla ridotto pressione parziale di ossigeno o all’aumentata pressione parziale di anidride carbonica nel sangue.

In caso di IPOSSIEMIA si verifica:

  • Cianosi: colorito bluastro delle mucose (labbra) o delle dita, per la presenza nel sangue di aumentata emoglobina non ossigenata che conferisce quindi colore più scuro;
  • Tachicardia: battiti cardiaci accelerati, per aumento della portata cardiaca nel tentativo di compensare la ridotta presenza di ossigeno. Quando si percepisce questo aumento di frequenza del cuore si parla di cardiopalmo;
  • Dispnea con tachipnea: mancanza di fiato con respiri più veloci. Si tratta della sensazione di “fame d’aria” per cui si tenta di compensare l’alterazione della ventilazione aumentando la frequenza degli atti respiratori stessi;
  • Turbe neurologiche (attenzione, umore, incoordinazione motoria, agitazione psicomotoria, insonnia);
  • Poliglobulia: aumento dei globuli rossi nel sangue, veicolo dei gas respiratori, nel tentativo di facilitare gli scambi gassosi (soprattutto nelle condizioni croniche);
  • Aumento delle pressioni polmonari, per maggiore afflusso sanguigno nei polmoni;
  • Cuore polmonare cronico (nell’ipossiemia cronica): quando un danno polmonare ostacola il passaggio del sangue si verifica un aumento della pressione nelle arterie che dal cuore raggiungono i polmoni (ipertensione polmonare). Questo aumento di pressione danneggia soprattutto la funzione del ventricolo destro, con conseguente ispessimento delle sezioni destre del cuore (ipertrofia ventricolare destra) che può determinare compromissione del funzionamento cardiaco fino a provocare scompenso cardiaco destro.

In caso di IPERCAPNIA, quando cioè aumenta la pressione parziale di anidride carbonica nel sangue si determina encefalopatia ipercapnica: quadro neurologico che si instaura a causa della sofferenza dell’encefalo all’accumulo di CO2. Consiste in:

  • Turbe della coscienza (attenzione,orientamento, comprensione, percezione, vigilanza);
  • Turbe motorie (tremori alle mani o diffusi, contrazioni muscolari involontarie);
  • Stupor (sensazione di intontimento);
  • Stato di coma.

 

Quali malattie provocano l'insufficienza respiratoria?

Numerose sono le condizioni che possono causare insufficienza respiratoria:

  1. ostruzione delle vie aeree;
  2. disfunzioni del parenchima (tessuto) polmonare, ma non delle vie aeree;
  3. insufficienza della pompa ventilatoria.

1) Ostruzione delle vie aeree:

  • bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
  • asma grave;
  • fibrosi cistica;
  • gravi sindromi bronchiectasiche;
  • sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

2) Disfunzioni del parenchima polmonare:

  • enfisema polmonare;
  • fibrosi polmonare.

3) Insufficienza della pompa ventilatoria: Perché si verifichi una ventilazione efficace, deve essere generata una pressione pleurica negativa dai muscoli respiratori che agiscono in maniera coordinata su una gabbia toracica sana. La disfunzione della pompa ventilatoria si verifica in caso di:

  • disfunzione primitiva dei centri respiratori del SNC (incidenti cerebrovascolari, poliomielite bulbare, overdose di narcotici, sedativi, forme centrali di apnee durante il sonno);
  • disfunzioni dell'apparato neuromuscolare ventilatorio (es. malattie muscolari o neurologiche, come distrofie muscolari o sclerosi laterale amiotrofica);
  • alterazioni scheletriche della gabbia toracica che non permettono una trasmissione efficace della forza dei muscoli respiratori (es. cifoscoliosi).

NOTA BENE:
Anche l’apparato cardiovascolare può determinare insufficienza respiratoria, quando a causa di una funziona cardiaca ridotta si verificano alterazioni della circolazione a livello polmonare con insorgenza di edema polmonare. In tali circostanze, a causa della compromissione delle normali pressioni idrostatiche, si manifesta accumulo di liquido negli spazi alveolari (camere deputate allo scambio dei gas) con conseguente alterazione degli scambi gassosi ed insorgenza di insufficienza respiratoria.

 

Quali terapie esistono per l'insufficienza respiratoria?

A tutt’oggi per l’insufficienza respiratoria cronica non esiste un trattamento risolutivo ed efficace per tutti i pazienti.

La terapia dell’insufficienza respiratoria punta a correggere il meccanismo alla base dell’insufficienza respiratoria stessa. Purtroppo molte delle patologie responsabili dell’insufficienza respiratoria presentano un andamento cronico talora incurabile, per cui il trattamento esercita perlopiù un ruolo palliativo cercando di andare a supplire l’insufficiente apporto di ossigeno o a supportare la compromessa eliminazione dell’anidride carbonica.

La prognosi dell’insufficienza respiratoria resta una delle più gravi, in quanto si tratta di una condizione patologica raramente reversibile e con alta mortalità.
L’insufficienza respiratoria compromette inoltre seriamente la qualità di vita dei Pazienti in quanto viene notevolmente ridotta la capacità di svolgere le normali attività quotidiane, con riduzione progressiva fino a volte anche completa perdita dell’autonomia, con quadri estremi di allettamento e perdita dell’autosufficienza.

1) Trattamento dell’IPOSSIEMIA:

  • Terapia farmacologica (specialmente broncodilatatori e antiinfiammatori);
  • Ossigenoterapia;
  • Ventilazione meccanica.

2) Trattamento dell’IPERCAPNIA:

  • Terapia farmacologica (specialmente broncodilatatori e antiinfiammatori);
  • Ventilazione meccanica.

3) Un ruolo può essere esercitato dalla RIABILITAZIONE GENERALE E RESPIRATORIA, che mira a potenziare le performance del Paziente:

  • cercando di ridurre il fabbisogno di ossigeno da parte dell’organismo;
  • cercando di ottimizzare i processi di ventilazione, migliorando le tecniche respiratorie e allenando i muscoli coinvolti nel meccanismo della ventilazione.

Si rendono pertanto necessari nuovi e continui studi per poter individuare terapie che permettano di migliorare la prognosi dell’insufficienza respiratoria e la qualità di vita dei Pazienti che ne soffrono, valutando sia approcci farmacologici che non farmacologici quali programmi riabilitativi specifici o presidi meglio tollerati di ventilazione meccanica.


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